sabato 12 febbraio 2022

Nuove uscite: "San Valentino di Sangue" edito Saga Edizioni

A San Valentino lasciati ammaliare dall’oscurità e lasciati tentare da dei deliziosi omicidi al chiaro di luna.

Segui le tracce di sangue, ma non solo… San Valentino di Sangue nasce da un’idea di Alessandra Micheli e Giulia Previtali. Abituate alle solite sfumature romantiche, Saga ha scelto di intraprendere un’altra strada, ha scelto di seguire le scie del sangue, della morte. All’interno della racconta troverete sfumature horror, thriller, splatter, giallo e un pochino di romance.

Gli autori:

Lorenzo Basilico (Burning Chtulu); Ornella Calcagnile; Fernando Camilleri; Simone Censi; Vito Ditaranto; Sergio L. Duma; Alexandra Fischer; Paolo Ferrara; Ivo Gazzarrini (Uno Sguardo nell’Oscurità); Alexandra Labed; Mariacarla Mantovani;  Daniele Pasquini; Ferdinando Salamino.

Editore: Sága Edizioni

Collana: Tartaros

Genere: horror

Pagine (stimate): 220

Formato: ebook

Prezzo: € 2,99

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venerdì 11 febbraio 2022

“Un amico nei guai per Jack Rubino” Il primo romanzo dell'avvocato napoletano Andrea Raguzzino

Una detective story ambientata nella New York dei primi anni '80.

Disponibile, in formato cartaceo e digitale, “Un amico nei guai per Jack Rubino”, il primo romanzo con protagonista lo scaltro detective italoamericano già protagonista del racconto  "La grande occasione di Jack Rubino" che apriva l’antologia di racconti noir “La cattiva strada” edita nel 2020 da Filigrana. Questa la sinossi del romanzo, tratta dalla quarta di copertina:

“New York, Hell's Kitchen, primavera del 1982.

Jack Rubino ha finalmente avviato la sua agenzia di investigazioni private, ma le cose non sono facili come si aspettava, tra squallidi incarichi a caccia di mariti fedifraghi e sensi di colpa per come è finito il rapporto con il suo mentore Pietro Camaleone.

Ma quando proprio Pietro viene arrestato per l'omicidio del rampollo di una delle più importanti famiglie di Manhattan, un omicidio che ha effettivamente commesso, solo Jack potrà aiutarlo ad uscire dai guai.

Cominciano così due giorni di serrate indagini, in cui Jack, suo malgrado, si troverà incastrato in un gioco più grande di lui, tra gangster troppo potenti per essere incriminati, poliziotti corrotti, procuratori ambiziosi e avvocati senza scrupoli.

Per pagare un debito di riconoscenza che sente di non avere ed armato solo della sua strafottenza, Jack rischierà il collo per sfidare i potenti di New York; con dalla sua parte solo un gigante tanto buono quanto violento e una giovanissima avvocata, Rubino sarà costretto a lottare per la salvezza di un vecchio amico e per l'anima di una femme fatale in un mondo corrotto e pericoloso dove i buoni non vincono mai.”

La copertina del libro è opera di Francesco Cuturi, artista napoletano di nascita e Londinese di adozione.  

La pubblicazione del libro è stata preceduta da una campagna di social-marketing di successo, consistente nella pubblicazione su Facebook e Instagram di brevi video rappresentanti i diversi personaggi, di cui si scorge solo la silhouette.

L'autore. Andrea Raguzzino, avvocato, è nato nel 1975 a Napoli, dove lavora e vive con la moglie Arianna e due figlie. Appassionato di letteratura di genere e fumetti, si diletta con la scrittura fin da quando ha impugnato la sua prima penna. Autore di molti incompiuti, ha pubblicato il racconto “Buon Compleanno” sul numero 1 della rivista Strane Storie (anno 2000 edizioni Lo Stregatto Editore) e il racconto “La grande occasione di Jack Rubino” nell'ambito della raccolta La cattiva strada. Antologia di racconti noir (anno 2020 edizioni Filigrana). Dal 1997, scrive e pubblica canzoni con i Liberi Su Cauzione. Ha inventato il personaggio di Jack Rubino come omaggio ai grandi autori americani del genere noir classico, da Dashiell Hammet a Raymond Chandler, aspirando a fare tesoro della loro imprescindibile lezione miscelandola con un po' di sana ironia mediterranea. “Un amico nei guai per Jack Rubino” è il suo primo romanzo.

giovedì 10 febbraio 2022

Il meraviglioso giallo "La villa dei cadaveri" della scrittrice Luisa Farrari edito Fratelli Frilli Editore

Trama
In una tranquilla domenica sera Tramadell’estate torinese del 2019 il quieto vivere del Commissario Aurelio Baldanzi viene sconvolto dall’improvvisa scomparsa della fascinosa Ornella, con la quale trascina da anni una storia fatta di contrasti e incomprensioni. Negli stessi giorni una mano sconosciuta inizia a seminare morte tra le mura dell’Istituto di Anatomia Patologica di Torino e di nuovo il Museo con i suoi barattoli dall’inquietante contenuto tornano involontari protagonisti, forse legati proprio al mistero che si cela dietro quella scomparsa che assume nei giorni toni sempre più complessi. Un filo sottile sembra legare le vittime torinesi ad antiche atrocità commesse da un eccentrico collezionista detto il Barone di Rocca D’Arazzo insieme al suo Preparatore Anatomico; fatti così irreali nel loro orrore da far dubitare lo stesso Baldanzi dell’evidenza che si presenta ogni giorno più tragica. E mentre altri personaggi si affacciano sulla scena, come l’inossidabile Achille Donati, la volubile Amalia, la professionale Giulietta Ottolenghi e il fedele amico Gerardo, Baldanzi si trova coinvolto in vicende sempre più irreali senza nemmeno l’aiuto del buon Di Gennaro, diventato felicemente papà. Tra il culto della misteriosa Signora vegliata dalle fedeli Custodi e il segreto dei preparati museali della contrada del Gelso, i fili sempre più annodati trovano alla fine la loro trama componendo un arazzo che nessuno avrebbe potuto immaginare.

L'autrice
 
Luisa Ferrari, classe 1971. L’amore per la paleopatologia l’ha spinta a scegliere la tesi in Anatomia Patologica a Genova e poi la specializzazione sempre in Anatomia Patologica a Torino. Tra le mura dello storico Istituto torinese è stata subito affascinata dal vecchio Museo, custode di antichi reperti polverosi che attendevano giusto riconoscimento. Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato “Cadaveri e tacchi a spillo” e il racconto “Il nano di Venezia” nell’antologia I luoghi del noir.

Fonte foto: 
http://www.liguria2000news.com/sito/l%E2%80%99autrice-luisa-ferrari-ha-scritto-per-fratelli-frilli-editori-%E2%80%9Ccadaveri-e-tacchi-a-spillo%E2%80%9D-il-romanzo-giallo-noir-torinese-e-in-distribuzione.html

 


martedì 8 febbraio 2022

“TERRA NOSTRA ”: IL BESTSELLER DI AMATO SALVATORE CAMPOLO TRA FICTION E REALTÀ. 

Il romanzo Terra Nostra ambientato in Calabria è uno dei libri più recensiti d’Italia. 

Il litorale jonico calabrese è uno dei luoghi più suggestivi di tutto il mezzogiorno d’Italia, attraversato dalla nota Statale 106 soprannominata “strada della morte” e dalla abbandonata rete ferroviaria ad unico binario che collega Reggio Calabria a Taranto, è anche un pezzo di Calabria del crimine degli anni 2000 raccontata da  Amato Salvatore Campolo nel suo romanzo d’esordio “Terra Nostra ” (Susil Edizioni, pag. 184, euro 15,90).

Tutto inizia la sera del 4 febbraio 2008, con un “pluriomicidio nella gelateria di Bovese”, il titolare Bruno Gullì e il cognato vengono ammazzati a colpi di mitragliatrice AK47 su ordine del boss Vincenzo Macrì. Ad insediarsi come maresciallo della caserma di Casalotto è la giovane Jessica Castaldo che vorrà cercare giustizia per suo padre assassinato in passato dalla ‘ndrangheta e continuare a combattere l’organizzazione criminale che da decenni insiste sulle città di Casalotto e Bovese. Sono gli anni dello sviluppo economico e sociale, di un cambiamento politico per la Calabria, dei grandi cantieri, della realizzazione del primo centro commerciale, degli appalti della statale 106 e del boom dell'edilizia residenziale. Ma a fare da sottofondo al “finto progresso” sono le azioni criminali dei clan della zona, con estorsioni, truffe, usura, intimidazioni e regolamento di conti. 

Amato Salvatore Campolo, geometra libero professionista ed autore di racconti noir tra cui “Omicidio nel milanese ” e “Rosso sangue, delitti in Calabria ”, snoda la trama del suo romanzo intorno a tre famiglie criminali: i Ferraro, i Macrì e i Tripodi, in contrasto tra loro e presenti sul territorio grazie al forte "vincolo di patentele". Poi la carriera di Jessica, il giovane  Maresciallo dell’arma dei carabinieri di pari passo ai mutamenti della cittadina di Casalotto e in parallelo con quella del crimine la cui organizzazione si radica e si trasforma sul territorio. Quegli anni e quei personaggi riempiono le pagine di cronaca nera, e anche i giornalisti hanno il loro ruolo di primo piano nella lotta alla criminalità. Rapine, danneggiamenti, sparatorie si susseguono sulla costa jonica, mentre il Giappone subisce il più potente terremoto mai registrato nella storia, cade il Governo Berlusconi e si instaurano i primi governi “tecnici”. Campolo si conferma uno scrittore che sa unire fatti di cronaca vera a fiction narrativa in un mix dallo stile fluido e leggero. Immagini narrate che ricordano i ritmi cinematografici di tanti film in voga in periodo, che Campolo trasforma in una bella storia noir in cui il linguaggio e la musica di quel tempo riecheggiano ancora oggi. Di recente il romanzo è stato anche rilanciato sulla stampa dal noto massmediologo Klaus Davi.

venerdì 28 gennaio 2022

L'intervista al noto scrittore Gianluca Arrighi, il suo prossimo romanzo "La casa sul fiume" e la produzione cinematografica


1. Un benvenuto a Gianluca Arrighi, noto scrittore di gialli. Ti ringraziamo per la tua disponibilità e iniziamo subito con la prima domanda. Come sei arrivato ad essere uno dei migliori giallisti contemporanei?
Ogni autore è innanzi tutto un grande lettore. Il successo nasce sempre dall'amore per i libri e, nel mio caso, dalla smisurata passione per la letteratura di genere. Il mio amore per la scrittura arriva da lontano, dalle mie letture adolescenziali e giovanili, che spaziavano da Edgar Allan Poe a Georges Simenon, da James Ellroy a Raymond Chandler, da Dashiell Hammett a Stephen King.

2. Com'è nata l'idea del tuo nuovo romanzo "La casa sul fiume"?
Tutto ciò che scrivo nei miei romanzi trae ispirazione dalla realtà criminale che affronto quotidianamente nelle aule di giustizia.​ Ogni storia che racconto, sia essa fiction oppure true crime, è collegata in modo inscindibile alla mia professione e questo discorso vale ovviamente anche per "La casa sul fiume".

3. "La casa sul fiume" uscirà a giugno in tutte le librerie. Puoi già anticiparci qualcosa sulla trama e sui personaggi?
Per le anticipazioni è ancora presto, posso soltanto dire che ne "La casa sul fiume" i protagonisti sono una donna e un uomo ossessionati dal passato e che vedranno i loro destini intrecciarsi indissolubilmente, tra continui colpi di scena e tensione crescente.

4.​ È da poco uscita la notizia che "La casa sul fiume" diventerà anche un film prodotto da Vargo, la celebre casa di produzione cinematografica che ha già prodotto film di grande successo con star internazionali del calibro di Cristopher Lambert, Willem Dafoe, Dolph Lundgren e conosciutissimi attori italiani come Maria Grazia Cucinotta, Luca Ward e tanti altri. Sei emozionato per questa avventura?
Il fatto che "La casa sul fiume" diventerà anche un film internazionale mi riempie di gioia e di orgoglio. Sarà sicuramente divertente ed emozionante vedere la storia e i personaggi di questo mio nuovo romanzo prendere vita sulla pellicola.​

5. Stai già lavorando a qualche nuovo progetto?
Sto scrivendo, come sempre. Anche se ho l'impressione di non riuscire mai a dedicare alla scrittura tutto il tempo che essa meriterebbe.​

La redazione
Gialli e Neri

giovedì 27 gennaio 2022

"Un quadro d'insieme", un giallo dello scrittore Carlo Picchiotti

DESCRIZIONE 
Un delitto dai contorni misteriosi; un quadro prezioso rubato e sostituito, probabilmente, con una copia; un’indagine che si snoda tra Roma, Todi e Parigi.
È questo il primo caso importante del quale Agos, un ex carabiniere che ha fondato un’agenzia investigativa insieme ai suoi due più cari amici, si trova a doversi occupare, un caso che lo costringerà ad affrontare anche ciò che per tanto tempo ha preferito ignorare e a riappropriarsi di un’identità che aveva scelto di annullare per il troppo dolore.
Un nuovo amore, il richiamo irresistibile della sua passione per l’arte e una diversa prospettiva sul passato saranno i suoi compagni di avventura, in un viaggio che porterà Agos a sciogliere non solo gli enigmi di cui è costellata la storia del quadro, ma anche i nodi che, da troppo tempo, stringono la sua stessa vita.

L'AUTORE
 
Carlo Picchiotti è nato a Roma nel 1948, è diplomato in pianoforte, laureato in ingegneria meccanica, e ha studiato filosofia e lingue straniere; ma soprattutto ha studiato gli altri nei loro comportamenti, tutti normali, tutti regolari, tutti diversi, tutti forti, tutti deboli. Da queste osservazioni sono scaturite le sue note e poi i suoi racconti e i suoi lavori teatrali. Dopo una lunga e significativa carriera manageriale in una importante multinazionale del petrolio, ha ormai da vari anni dato spazio al suo amore per la narrativa, spesso autobiografica, partecipando a diversi premi letterari ottenendo importanti riconoscimenti. In qualità di divulgatore di cultura musicale ha partecipato e organizzato incontri in vari teatri romani dedicati ai grandi musicisti e ad aneddoti, curiosità e segreti della grande Musica. Vive nella vecchia Roma dove continua a dipingere i suoi sogni.

Illustratore: Barbara Astegiano

Editore: Saga Edizioni 

Collana: Eris

Anno edizione: 2022

Pagine: 150 p., Brossura

EAN: 9791280523150

I KILLER DELLA 'NDRANGHETA di Klaus Davi

IL LIBRO 
Essere sempre pronti a uccidere chiunque, anche la propria madre. Fin da bambini. È questa la cifra che contraddistingue i killer della 'ndrangheta da tutti i loro "colleghi". Lontani dai freddi professionisti della morte protagonisti di molti film americani, servono un sistema criminale da cui si lasciano istruire, formare e coinvolgere totalmente. Conoscerli ci fa entrare in un mondo segreto di cui sono l'espressione violenta. Attraverso ogni dettaglio di un omicidio, i killer ci parlano dell'organizzazione più ricca, potente e spietata del mondo, governata da un codice ferreo e feroce. Nelle pagine di questo libro, Klaus Davi ci svela dieci sconcertanti ritratti di assassini, killer che non hanno esitato a fare decine di vittime, tra cui donne e bambini. Entrare nella loro mente è un viaggio inquietante e insieme illuminante. Perché se oggi la mafia dei colletti bianchi non uccide quasi più, l'omicidio rimane un'estrema soluzione sempre ben presente nella memoria collettiva, con tutto il suo potenziale di potere e di paura. È così che la 'ndrangheta dichiara al mondo che la sua legge prevale sulla legge dello Stato. Perché dare voce ai killer? Per Klaus Davi, ricondurre le loro azioni su un piano umano è un modo per svelare il meccanismo imponente che della 'ndrangheta ha fatto un impero mondiale. E per sperimentare una via di uscita alla ineluttabilità del male.

ESTRATTO
I killer: uomini forti. O forse no 
Infatti, se si considerano tutti gli omicidi di ’ndrangheta dal 1980-1990 a oggi, forse per appena il 7-8%, al massimo per il 10% è stato possibile identificare il colpevole. I killer e chi li muove sanno che possono contare sulla totale indisponibilità o reticenza di eventuali testimoni chiamati a deporre. Per esempio, nel caso del clamoroso omicidio del dottor Ceratti (ne parleremo nel capitolo 5), avvenuto a colpi di pistola nel suo ambulatorio mentre stava visitando un paziente, quest’ultimo disse di non aver sentito nulla se non alcune esplosioni di mortaretto e di non essersi accorto di nulla! In tale contesto, un killer in procinto di agire sa benissimo che, se anche va male qualcosa e qualcuno lo vede o può avere delle indicazioni, non rischia nulla . Così come si sa benissimo quale sia la provenienza delle armi usate di volta in volta per i delitti di ’ndrangheta: dalla Locride, dal Cosentino, dal Vibonese, dal Crotonese e così via. C’è, in definitiva, un senso di impunità tale per cui il killer non si preoccupa di nascondere le reali prove, non si preoccupa di occultare, l’unica cosa di cui si preoccupa è fare quello che deve fare: uccidere e allontanarsi.
In passato, invece, l’omicidio occupava un ruolo molto più importante: la ’ndrangheta ne aveva bisogno per ribadire il proprio potere, scatenando una faida o punendo qualcuno che aveva trasgredito, dando anzitutto un messaggio in codice a qualcuno all’interno dello stesso sistema e, solo marginalmente, allo stato. In una sorta di mondo che parla a se stesso, un mondo in cui quasi mai la via giusta è quella diretta, l’omicidio era un segnale a cui i clan e le comunità ricorrevano con frequenza per comunicare al proprio interno e tra loro, anzitutto perché lo stato controllava molto meno il territorio, poi perché gli omicidi venivano perseguiti più debolmente e sostanzialmente con meno rischi; praticarlo aveva un ritorno sociale molto elevato: chi doveva capire capiva e si regolava di conseguenza. Si calcola che in Calabria siano migliaia i casi insoluti di omicidio per mano della ’ndrangheta, insoluti anche per la fatica dello stato a farvi fronte. Omicidi “strategici”, di una o più persone, volti a stabilire nuovi equilibri fra ’ndrine, come pure omicidi riguardanti il più delle volte una persona al di fuori dei giri criminali, come segnale dato a un certo ambiente o a una certa persona per attività che davano fastidio.

L'AUTORE (Biografia de "Il Libraio.it")
Klaus Davi, scrittore, imprenditore e giornalista, è noto al grande pubblico per le sue apparizioni televisive (Domenica In, Tg3, Porta a porta). La sua agenzia di comunicazione Klaus Davi & Co. ha tra i suoi clienti diverse grandi aziende italiane e straniere. Ha creato su YouTube il canale «KlausCondicio», con interviste a personaggi dell’attualità (non solo politica) che spesso finiscono sulle prime pagine dei giornali.

domenica 16 gennaio 2022

Intervistiamo Alessandro D'urso l'autore del libro "30 anni di fotografie, storie e ricette"

Un benvenuto ad Alessandro D'Urso su Gi­alli e Neri. Ti ring­raziamo per la tua disponibilità e inizi­amo subito con la pr­ima domanda. Com’è nata l’idea del libro "30 anni di fotografie, storie e ricette"?
Grazie a voi per ospitarmi sul vostro blog.
L'idea mi ronzava in testa da qualche tempo, riunire in un solo lavoro le mie 2 piú grandi passioni, la fotografia e la cucina accompagnandole da una serie di racconti brevi sui miei incontri con una trentina di personaggi della musica, del cinema e della letteratura. Un compito non facile che mi ha impegnato per molti mesi. Il libro peró è anche composto da altri 120 ritratti che raccontano il panorama artistico internazionale degli ultimi anni. La difficoltà maggiore è stata scegliere le foto da pubblicare, dal mio enorme (e disordinato) archivio!
 
Che rapporto hai con tua sorella Barbara? Raccontaci qualche episodio vostro dell'infanzia .
Siamo una famiglia molto unita e da sempre cerchiamo di passare insieme le feste come il Natale, impresa non facile perché abitiamo tutti in cittá diverse. Per questo motivo i nostri Natale iniziamo ad organizzarli a luglio... Da piccoli siamo stati abituati a stare tutti insieme quindi è una tradizione che continua.

Per la realizzazi­one del libro, hai scoperto qualcosa di nuovo dai Vip fotografati? Qualcuno in particolare?
Nello specifico Ornella Muti è la donna più fotogenica che abbia incontrato. Paolo Conte è il più ritroso ma è talmente grande che gli si può concedere tutto. Bjork è una pazza scatenata, Paul Auster fuma come un turco e Raimondo Vianello era un gentleman di altri tempi. Con alcuni degli ospiti del mio libro siamo in rapporti di amicizia perchè tendo sempre a creare un ambiente rilassato e tranquillo durante i miei shooting.

Qual'e la ricetta preferita del tuo libro che consiglieresti al lettore?
Senza dubbio la mia versione degli spaghetti capperi e olive con aggiunta di tonno fresco marinato e menta. È una delizia ed è molto fresca, abbastanza facile da eseguire a patto di avere del tonno molto fresco da poter mangiare crudo. Le dosi e la preparazione le scoprirete leggendo il mio libro.
 
Che storie racconti nel tuo libro? Ci puoi svelare qualcosa?
Sono storie ed aneddoti il più delle volte buffi, concentrati sul rapporto con tutte queste personalità. Rapporti a volte facili e a volte più complicati. Soggetti cui a volte non piace essere fotografati, ed è proprio lì che si centra il mio racconto, sulla difficoltà di fare un lavoro che è molto più difficile di quello che si pensa.

Ci sono altri nuo­vi progetti editoria­li cui stai lavorando ? Se sì ci puoi an­ticipare ? 
Ci sto pensando, per ora lavoro alla promozione di questo libro. Sai quando non hai un editore alle spalle per tua scelta, come in questo caso dove il libro è stampato e venduto in esclusiva da Amazon e non sarà presente nelle librerie, la sfida è concentrare le tue energie sulla comunicazione e devo dire che in questo caso sta dando i suoi buoni risultati. Ne approfitto per dirvi che chi volesse acquistare esclusivamente online il mio libro, può farlo a questo link diretto: http://www.amazon.it/dp/B09NHQF5P1


sabato 15 gennaio 2022

L'intervista esclusiva al noto giornalista Riccardo Bruni che ci parla del suo ultimo capolavoro "Chiusa nel buio"

1. Un benvenuto a Riccardo Bruni. Ti ringraziamo per la tua disponibilità e iniziamo subito con la prima domanda. Com’è nata​ l’idea del thriller "Chiusa nel buio"?
Durante il lockdown del 2020. Mentre, come tanti altri, mi dedicavo alla lievitazione di pani e focacce, tra una video chiamata e​ l’altra, ho continuato a lavorare, che nel mio caso può voler dire due cose: scrivere o pensare a cosa scrivere. Così ho iniziato a​ prendere appunti su una nuova storia, e ho capito subito che dovevo ambientarla proprio nel periodo in cui stavamo vivendo.​ Il che presentava una serie di complessità, a partire dal fatto che i contorni di quello che stavamo vivendo erano ancora incerti​ e questo rendeva complicato elaborare il tutto in una prospettiva narrativa. Ma non volevo aggirare il problema, e quindi mi​ sono posto questa sfida.​

2. Di cosa parla il tuo nuovo romanzo thriller?
Ci sono questi personaggi che si trovano ad affrontare il lockdown. Mi sono tenuto alla larga dagli aspetti più legati alla​ cronaca, perché quello che mi interessava era ricreare un ambiente domestico. Parlo di un virus, senza addentrarmi più a​ fondo. C’è Giulia, che già prima che arrivasse il virus era costretta in casa da una gravidanza a rischio. Vive in una casa ultra​ tecnologica con il suo compagno Andrea. Proprio di fronte a loro vive Teresa, una studentessa universitaria che passa le​ giornate al telefono con la sua amica Valentina, e poco distante si trova Edo, un fotoreporter, vecchio amico di Giulia, che sta​ lavorando a un servizio sulle strade vuote. Teresa è incerta se tornare o meno a casa, in Puglia, dato che l’università è chiusa.​ Sembra intenzionata a restare, ma un giorno invia un messaggio in cui dice di essere partita insieme a un’altra persona. Ma non​ arriva mai a casa. E allora Giulia, le cui giornate erano scandite dalla presenza percepita di Teresa dietro la finestra di fronte,​ non può fare a meno di cercare di capire cos’è successo. Solo che non può uscire di casa.​

3. Quale personaggio del tuo romanzo ti ha di più affascinato nel raccontarlo? Ci puoi svelare i suoi pregi e difetti?
Quando scrivi, ogni personaggio porta con sé una parte di te. Ed è difficile approfondire questo argomento senza rivelare​ troppo della storia. Sicuramente, Giulia è una persona molto complessa, con la quale condivido molti lati del mio carattere,​ compreso il tentativo di governare l’ansia con lo yoga. Al contrario di lei, però, ho un buon rapporto con la tecnologia​ domestica. Ma attraverso il suo punto di vista riesco a intravedere le crepe in un certo modo di pensare a questi aspetti del​ nostro quotidiano.​

4. Quale recensione ti ha colpito di più fino ad oggi di "Chiusa nel buio"?
Mi colpiscono tutte. Non lo dico per piaggeria nei confronti di chi le ha scritte, sul serio. Ognuno si esprime a modo proprio,​ ma quando sento che si è instaurata quell’empatia con il lettore, che rappresenta la magia della letteratura, le vibrazioni che​ quella consapevolezza provoca sono sempre straordinariamente forti. E questo vale sia quando leggo commenti e recensioni​ di lettori o blogger o giornalisti, sia quando mi arrivano messaggi privati o attraverso i social.​

5. Il tuo lavoro di giornalista per La Nazione ti dà un input sulla scrittura di thriller? Se sì spiegaci meglio.
Come giornalista, per un certo periodo mi sono occupato anche di cronaca nera e giudiziaria. Per cui ero quello che frequenta​ questure, caserme, tribunali e studi legali. Sicuramente è stata un’esperienza importante per me, per il modo in cui mi ha​ messo in contatto con un mondo parallelo al mio, che sembra distante anni luce e che invece ti scorre costantemente attorno.​ A parte questo, il giornale per me è sempre stato una palestra di scrittura fondamentale.​ ​

6. Ci sono altri nuovi progetti editoriali cui stai lavorando ? Se sì ci puoi anticipare qualcosa?
Di progetti ce ne sono molti, compreso un nuovo personaggio pensato per una possibile serie di storie, tra giallo e noir. Un​ investigatore privato. Ma sono solo progetti, per il momento, e non hanno ancora una forma abbastanza definita per parlarne​ apertamente. Ma credo proprio che là, in mezzo a tutti quegli appunti disordinati, tra note sul cellulare e taccuini​ scarabocchiati, ci sia già in qualche modo il mio prossimo romanzo.​

mercoledì 12 gennaio 2022

La bellissima storia di "Ovunque tu andrai, so che ritornerai" della scrittrice Angela De Tommaso

Descrizione
Esiste l'amore eterno? Può sussistere solo amicizia fra uomo e donna? Una relazione amicale può trasformarsi in amore? La crisi del nucleo fondante della società, la famiglia, è irreversibile? Il futuro dei giovani è nel ritorno ai borghi natii o è predestinato ad inseguire l'accelerazione della globalizzazione e della digitalizzazione della società? "Ovunque tu andrai so che ritornerai", fra l'attesa di una nuova estate e una nuova sessione d'esami universitari, è ricco di riferimenti di comune attualità, inglobati nel nostro vivere freneticamente il quotidiano: dalla messaggistica che ci rende sempre connessi con tutti e sconnessi con noi stessi alla musica - veri e propri tormentoni farciti di neologismi - sparata "a palla" da device di ultima generazione; dalla ricerca della movida notturna e del locale o della compagnia da scegliere alla segmentazione sociale fra friendzone ed eterna morada di Saramago memoria...

La trama. 

La protagonista, Veronica è una ragazza timida e sensibile, vive a Ginosa un piccolo borgo della Puglia in provincia di Taranto. E’ solare e ama la vita, anche se è resa difficile da un complicato rapporto con la madre dovuto a un terribile passato che condiziona la sua esistenza e quella di sua figlia. Ha un ragazzo di nome Cristian del quale è follemente innamorata e un caro amico di nome Gabriele. La vita presto la metterà a dura prova e si ritroverà a superare mille ostacoli. Il suo unico grande amore si rivelerà una delusione, ma nonostante tutto lei non riuscirà mai a dimenticarlo. La sua amicizia con Gabriele, lunga quasi dieci anni, inizierà a vacillare. Sarà in grado Veronica di chiudere con il passato e aprire le porte a una nuova vita che mai si sarebbe immaginata? Riuscirà a risolvere i problemi con sua madre o il loro rapporto si complicherà ulteriormente? Un periodo di grandi cambiamenti attende la giovane protagonista di “Ovunque tu andrai, so che ritornerai” che tra amicizie, amori, tradimenti, gioie e delusioni, conoscerà una nuova sé stessa. Un’amara scoperta sta per arrivare nella sua vita, mentre un’altra la sconvolgerà così tanto, da dover cambiare tutti i sui suoi piani futuri.

L'autrice
 
Angela De Tommaso, del 1987, vive in un piccolo paese della Puglia, Ginosa (TA).
La passione per la scrittura arriva all’improvviso, con un computer davanti in cui inizia a descrivere emozioni e sensazioni, sogni e realtà dei giovani, il tutto amalgamato alle problematiche che attanagliano le nostre vite come il razzismo, il bullismo, il rapporto tra i genitori e figli, amicizie pericolose, amori turbolenti, missioni di pace e tanto altro ancora. Da piccola, quando non riusciva ad addormentarsi, la sorella le raccontava fiabe di cui doveva inventare il lieto fine; così, immaginando di essere una principessa e di essere salvata da un principe, pian piano si  addormentava. Col tempo quelle fiabe si sono trasformate in racconti più realistici che, crescendo, ha deciso di mettere per iscritto; è nato così il suo primo romanzo, “Quell’anno a Parigi”.
Nei suoi romanzi usa un linguaggio fresco e giovanile, facilmente comprensibile. Con il suo secondo lavoro, “Ovunque tu andrai…”, si è classificata terza nella categoria “Narrativa Edita” del premio letterario “Rita Scarcella Blasi”, tenutosi a Taranto nel 2013.

IL ROMANZO TERRA NOSTRA È TRA I 200 LIBRI PIÙ BELLI D'ITALIA

Il romanzo Terra Nostra del giovane scrittore Amato Salvatore Campolo è stato selezionato al Concorso Letterario Tre Colori 2022 entrando n...