Sinossi
Notte d’agosto, scirocco. Un cadavere sfigurato viene ritrovato sulla spiaggia di una borgata marinara palermitana. Addosso ha degli inquietanti segnali: una coda di cavallo stretta tra le mani e un osso d’oliva nell’ombelico. Il caso si presenta subito parecchio complicato e, in vista di Ferragosto, c’è il rischio di trovare un colpevole qualsiasi per poi riparlarne a settembre. Allo scopo di salvare l’autore del ritrovamento, Terio Mangiaracina, pescatore-per-caso e possibile assassino, la straripante sorella Fana s’inventa la sgangherata Mangiaracina Investigazioni e decide d’indagare autonomamente sul delitto. Con l’aiuto della madre laureata in “autobus”, il coinvolgimento del confusionario quartiere di Borgo Vecchio e del cugino carabiniere, il caso sarà risolto fra malocchi, tradimenti e vertigini amorose, immersi nelle suggestioni antiche e moderne di una città Patrimonio dell’Umanità, affascinante e misteriosa, mosaico di culture e d’emozioni senza tempo: Palermo.
Produzione
Si tratta di una produzione indipendente, una coraggiosa produzione low cost che non si è mai arresa lungo il percorso irto di difficoltà, con la regia della stessa Valentina Gebbia e una troupe interamente siciliana. Un’opportunità per dare valore e chance alle professionalità tecniche del territorio, e ad attori bravi e carismatici, spesso abituati solo a raccogliere le briciole delle grosse produzioni che volentieri girano in Sicilia, come il protagonista Massimo Marotta, Sabrina Lembo, l’affascinante Anna Attademo, l’esordiente Marianna Ruina nel ruolo della mamma Assunta, o Miriam Taze, palermitana di origini multi-sfaccettate, che parla con l’accento più tipico di tutto il cast. La Serie ha uno stile suo, indolente come il palermitano classico, surreale a tratti e con un sapore di tenerezza in filigrana che la rende adatta agli spettatori di ogni età, capace di invitare alla condivisione e al calore familiare che in tanti hanno riscoperto per le vicissitudini che stiamo vivendo.