venerdì 28 gennaio 2022

L'intervista al noto scrittore Gianluca Arrighi, il suo prossimo romanzo "La casa sul fiume" e la produzione cinematografica


1. Un benvenuto a Gianluca Arrighi, noto scrittore di gialli. Ti ringraziamo per la tua disponibilità e iniziamo subito con la prima domanda. Come sei arrivato ad essere uno dei migliori giallisti contemporanei?
Ogni autore è innanzi tutto un grande lettore. Il successo nasce sempre dall'amore per i libri e, nel mio caso, dalla smisurata passione per la letteratura di genere. Il mio amore per la scrittura arriva da lontano, dalle mie letture adolescenziali e giovanili, che spaziavano da Edgar Allan Poe a Georges Simenon, da James Ellroy a Raymond Chandler, da Dashiell Hammett a Stephen King.

2. Com'è nata l'idea del tuo nuovo romanzo "La casa sul fiume"?
Tutto ciò che scrivo nei miei romanzi trae ispirazione dalla realtà criminale che affronto quotidianamente nelle aule di giustizia.​ Ogni storia che racconto, sia essa fiction oppure true crime, è collegata in modo inscindibile alla mia professione e questo discorso vale ovviamente anche per "La casa sul fiume".

3. "La casa sul fiume" uscirà a giugno in tutte le librerie. Puoi già anticiparci qualcosa sulla trama e sui personaggi?
Per le anticipazioni è ancora presto, posso soltanto dire che ne "La casa sul fiume" i protagonisti sono una donna e un uomo ossessionati dal passato e che vedranno i loro destini intrecciarsi indissolubilmente, tra continui colpi di scena e tensione crescente.

4.​ È da poco uscita la notizia che "La casa sul fiume" diventerà anche un film prodotto da Vargo, la celebre casa di produzione cinematografica che ha già prodotto film di grande successo con star internazionali del calibro di Cristopher Lambert, Willem Dafoe, Dolph Lundgren e conosciutissimi attori italiani come Maria Grazia Cucinotta, Luca Ward e tanti altri. Sei emozionato per questa avventura?
Il fatto che "La casa sul fiume" diventerà anche un film internazionale mi riempie di gioia e di orgoglio. Sarà sicuramente divertente ed emozionante vedere la storia e i personaggi di questo mio nuovo romanzo prendere vita sulla pellicola.​

5. Stai già lavorando a qualche nuovo progetto?
Sto scrivendo, come sempre. Anche se ho l'impressione di non riuscire mai a dedicare alla scrittura tutto il tempo che essa meriterebbe.​

La redazione
Gialli e Neri

giovedì 27 gennaio 2022

"Un quadro d'insieme", un giallo dello scrittore Carlo Picchiotti

DESCRIZIONE 
Un delitto dai contorni misteriosi; un quadro prezioso rubato e sostituito, probabilmente, con una copia; un’indagine che si snoda tra Roma, Todi e Parigi.
È questo il primo caso importante del quale Agos, un ex carabiniere che ha fondato un’agenzia investigativa insieme ai suoi due più cari amici, si trova a doversi occupare, un caso che lo costringerà ad affrontare anche ciò che per tanto tempo ha preferito ignorare e a riappropriarsi di un’identità che aveva scelto di annullare per il troppo dolore.
Un nuovo amore, il richiamo irresistibile della sua passione per l’arte e una diversa prospettiva sul passato saranno i suoi compagni di avventura, in un viaggio che porterà Agos a sciogliere non solo gli enigmi di cui è costellata la storia del quadro, ma anche i nodi che, da troppo tempo, stringono la sua stessa vita.

L'AUTORE
 
Carlo Picchiotti è nato a Roma nel 1948, è diplomato in pianoforte, laureato in ingegneria meccanica, e ha studiato filosofia e lingue straniere; ma soprattutto ha studiato gli altri nei loro comportamenti, tutti normali, tutti regolari, tutti diversi, tutti forti, tutti deboli. Da queste osservazioni sono scaturite le sue note e poi i suoi racconti e i suoi lavori teatrali. Dopo una lunga e significativa carriera manageriale in una importante multinazionale del petrolio, ha ormai da vari anni dato spazio al suo amore per la narrativa, spesso autobiografica, partecipando a diversi premi letterari ottenendo importanti riconoscimenti. In qualità di divulgatore di cultura musicale ha partecipato e organizzato incontri in vari teatri romani dedicati ai grandi musicisti e ad aneddoti, curiosità e segreti della grande Musica. Vive nella vecchia Roma dove continua a dipingere i suoi sogni.

Illustratore: Barbara Astegiano

Editore: Saga Edizioni 

Collana: Eris

Anno edizione: 2022

Pagine: 150 p., Brossura

EAN: 9791280523150

I KILLER DELLA 'NDRANGHETA di Klaus Davi

IL LIBRO 
Essere sempre pronti a uccidere chiunque, anche la propria madre. Fin da bambini. È questa la cifra che contraddistingue i killer della 'ndrangheta da tutti i loro "colleghi". Lontani dai freddi professionisti della morte protagonisti di molti film americani, servono un sistema criminale da cui si lasciano istruire, formare e coinvolgere totalmente. Conoscerli ci fa entrare in un mondo segreto di cui sono l'espressione violenta. Attraverso ogni dettaglio di un omicidio, i killer ci parlano dell'organizzazione più ricca, potente e spietata del mondo, governata da un codice ferreo e feroce. Nelle pagine di questo libro, Klaus Davi ci svela dieci sconcertanti ritratti di assassini, killer che non hanno esitato a fare decine di vittime, tra cui donne e bambini. Entrare nella loro mente è un viaggio inquietante e insieme illuminante. Perché se oggi la mafia dei colletti bianchi non uccide quasi più, l'omicidio rimane un'estrema soluzione sempre ben presente nella memoria collettiva, con tutto il suo potenziale di potere e di paura. È così che la 'ndrangheta dichiara al mondo che la sua legge prevale sulla legge dello Stato. Perché dare voce ai killer? Per Klaus Davi, ricondurre le loro azioni su un piano umano è un modo per svelare il meccanismo imponente che della 'ndrangheta ha fatto un impero mondiale. E per sperimentare una via di uscita alla ineluttabilità del male.

ESTRATTO
I killer: uomini forti. O forse no 
Infatti, se si considerano tutti gli omicidi di ’ndrangheta dal 1980-1990 a oggi, forse per appena il 7-8%, al massimo per il 10% è stato possibile identificare il colpevole. I killer e chi li muove sanno che possono contare sulla totale indisponibilità o reticenza di eventuali testimoni chiamati a deporre. Per esempio, nel caso del clamoroso omicidio del dottor Ceratti (ne parleremo nel capitolo 5), avvenuto a colpi di pistola nel suo ambulatorio mentre stava visitando un paziente, quest’ultimo disse di non aver sentito nulla se non alcune esplosioni di mortaretto e di non essersi accorto di nulla! In tale contesto, un killer in procinto di agire sa benissimo che, se anche va male qualcosa e qualcuno lo vede o può avere delle indicazioni, non rischia nulla . Così come si sa benissimo quale sia la provenienza delle armi usate di volta in volta per i delitti di ’ndrangheta: dalla Locride, dal Cosentino, dal Vibonese, dal Crotonese e così via. C’è, in definitiva, un senso di impunità tale per cui il killer non si preoccupa di nascondere le reali prove, non si preoccupa di occultare, l’unica cosa di cui si preoccupa è fare quello che deve fare: uccidere e allontanarsi.
In passato, invece, l’omicidio occupava un ruolo molto più importante: la ’ndrangheta ne aveva bisogno per ribadire il proprio potere, scatenando una faida o punendo qualcuno che aveva trasgredito, dando anzitutto un messaggio in codice a qualcuno all’interno dello stesso sistema e, solo marginalmente, allo stato. In una sorta di mondo che parla a se stesso, un mondo in cui quasi mai la via giusta è quella diretta, l’omicidio era un segnale a cui i clan e le comunità ricorrevano con frequenza per comunicare al proprio interno e tra loro, anzitutto perché lo stato controllava molto meno il territorio, poi perché gli omicidi venivano perseguiti più debolmente e sostanzialmente con meno rischi; praticarlo aveva un ritorno sociale molto elevato: chi doveva capire capiva e si regolava di conseguenza. Si calcola che in Calabria siano migliaia i casi insoluti di omicidio per mano della ’ndrangheta, insoluti anche per la fatica dello stato a farvi fronte. Omicidi “strategici”, di una o più persone, volti a stabilire nuovi equilibri fra ’ndrine, come pure omicidi riguardanti il più delle volte una persona al di fuori dei giri criminali, come segnale dato a un certo ambiente o a una certa persona per attività che davano fastidio.

L'AUTORE (Biografia de "Il Libraio.it")
Klaus Davi, scrittore, imprenditore e giornalista, è noto al grande pubblico per le sue apparizioni televisive (Domenica In, Tg3, Porta a porta). La sua agenzia di comunicazione Klaus Davi & Co. ha tra i suoi clienti diverse grandi aziende italiane e straniere. Ha creato su YouTube il canale «KlausCondicio», con interviste a personaggi dell’attualità (non solo politica) che spesso finiscono sulle prime pagine dei giornali.

domenica 16 gennaio 2022

Intervistiamo Alessandro D'urso l'autore del libro "30 anni di fotografie, storie e ricette"

Un benvenuto ad Alessandro D'Urso su Gi­alli e Neri. Ti ring­raziamo per la tua disponibilità e inizi­amo subito con la pr­ima domanda. Com’è nata l’idea del libro "30 anni di fotografie, storie e ricette"?
Grazie a voi per ospitarmi sul vostro blog.
L'idea mi ronzava in testa da qualche tempo, riunire in un solo lavoro le mie 2 piú grandi passioni, la fotografia e la cucina accompagnandole da una serie di racconti brevi sui miei incontri con una trentina di personaggi della musica, del cinema e della letteratura. Un compito non facile che mi ha impegnato per molti mesi. Il libro peró è anche composto da altri 120 ritratti che raccontano il panorama artistico internazionale degli ultimi anni. La difficoltà maggiore è stata scegliere le foto da pubblicare, dal mio enorme (e disordinato) archivio!
 
Che rapporto hai con tua sorella Barbara? Raccontaci qualche episodio vostro dell'infanzia .
Siamo una famiglia molto unita e da sempre cerchiamo di passare insieme le feste come il Natale, impresa non facile perché abitiamo tutti in cittá diverse. Per questo motivo i nostri Natale iniziamo ad organizzarli a luglio... Da piccoli siamo stati abituati a stare tutti insieme quindi è una tradizione che continua.

Per la realizzazi­one del libro, hai scoperto qualcosa di nuovo dai Vip fotografati? Qualcuno in particolare?
Nello specifico Ornella Muti è la donna più fotogenica che abbia incontrato. Paolo Conte è il più ritroso ma è talmente grande che gli si può concedere tutto. Bjork è una pazza scatenata, Paul Auster fuma come un turco e Raimondo Vianello era un gentleman di altri tempi. Con alcuni degli ospiti del mio libro siamo in rapporti di amicizia perchè tendo sempre a creare un ambiente rilassato e tranquillo durante i miei shooting.

Qual'e la ricetta preferita del tuo libro che consiglieresti al lettore?
Senza dubbio la mia versione degli spaghetti capperi e olive con aggiunta di tonno fresco marinato e menta. È una delizia ed è molto fresca, abbastanza facile da eseguire a patto di avere del tonno molto fresco da poter mangiare crudo. Le dosi e la preparazione le scoprirete leggendo il mio libro.
 
Che storie racconti nel tuo libro? Ci puoi svelare qualcosa?
Sono storie ed aneddoti il più delle volte buffi, concentrati sul rapporto con tutte queste personalità. Rapporti a volte facili e a volte più complicati. Soggetti cui a volte non piace essere fotografati, ed è proprio lì che si centra il mio racconto, sulla difficoltà di fare un lavoro che è molto più difficile di quello che si pensa.

Ci sono altri nuo­vi progetti editoria­li cui stai lavorando ? Se sì ci puoi an­ticipare ? 
Ci sto pensando, per ora lavoro alla promozione di questo libro. Sai quando non hai un editore alle spalle per tua scelta, come in questo caso dove il libro è stampato e venduto in esclusiva da Amazon e non sarà presente nelle librerie, la sfida è concentrare le tue energie sulla comunicazione e devo dire che in questo caso sta dando i suoi buoni risultati. Ne approfitto per dirvi che chi volesse acquistare esclusivamente online il mio libro, può farlo a questo link diretto: http://www.amazon.it/dp/B09NHQF5P1


sabato 15 gennaio 2022

L'intervista esclusiva al noto giornalista Riccardo Bruni che ci parla del suo ultimo capolavoro "Chiusa nel buio"

1. Un benvenuto a Riccardo Bruni. Ti ringraziamo per la tua disponibilità e iniziamo subito con la prima domanda. Com’è nata​ l’idea del thriller "Chiusa nel buio"?
Durante il lockdown del 2020. Mentre, come tanti altri, mi dedicavo alla lievitazione di pani e focacce, tra una video chiamata e​ l’altra, ho continuato a lavorare, che nel mio caso può voler dire due cose: scrivere o pensare a cosa scrivere. Così ho iniziato a​ prendere appunti su una nuova storia, e ho capito subito che dovevo ambientarla proprio nel periodo in cui stavamo vivendo.​ Il che presentava una serie di complessità, a partire dal fatto che i contorni di quello che stavamo vivendo erano ancora incerti​ e questo rendeva complicato elaborare il tutto in una prospettiva narrativa. Ma non volevo aggirare il problema, e quindi mi​ sono posto questa sfida.​

2. Di cosa parla il tuo nuovo romanzo thriller?
Ci sono questi personaggi che si trovano ad affrontare il lockdown. Mi sono tenuto alla larga dagli aspetti più legati alla​ cronaca, perché quello che mi interessava era ricreare un ambiente domestico. Parlo di un virus, senza addentrarmi più a​ fondo. C’è Giulia, che già prima che arrivasse il virus era costretta in casa da una gravidanza a rischio. Vive in una casa ultra​ tecnologica con il suo compagno Andrea. Proprio di fronte a loro vive Teresa, una studentessa universitaria che passa le​ giornate al telefono con la sua amica Valentina, e poco distante si trova Edo, un fotoreporter, vecchio amico di Giulia, che sta​ lavorando a un servizio sulle strade vuote. Teresa è incerta se tornare o meno a casa, in Puglia, dato che l’università è chiusa.​ Sembra intenzionata a restare, ma un giorno invia un messaggio in cui dice di essere partita insieme a un’altra persona. Ma non​ arriva mai a casa. E allora Giulia, le cui giornate erano scandite dalla presenza percepita di Teresa dietro la finestra di fronte,​ non può fare a meno di cercare di capire cos’è successo. Solo che non può uscire di casa.​

3. Quale personaggio del tuo romanzo ti ha di più affascinato nel raccontarlo? Ci puoi svelare i suoi pregi e difetti?
Quando scrivi, ogni personaggio porta con sé una parte di te. Ed è difficile approfondire questo argomento senza rivelare​ troppo della storia. Sicuramente, Giulia è una persona molto complessa, con la quale condivido molti lati del mio carattere,​ compreso il tentativo di governare l’ansia con lo yoga. Al contrario di lei, però, ho un buon rapporto con la tecnologia​ domestica. Ma attraverso il suo punto di vista riesco a intravedere le crepe in un certo modo di pensare a questi aspetti del​ nostro quotidiano.​

4. Quale recensione ti ha colpito di più fino ad oggi di "Chiusa nel buio"?
Mi colpiscono tutte. Non lo dico per piaggeria nei confronti di chi le ha scritte, sul serio. Ognuno si esprime a modo proprio,​ ma quando sento che si è instaurata quell’empatia con il lettore, che rappresenta la magia della letteratura, le vibrazioni che​ quella consapevolezza provoca sono sempre straordinariamente forti. E questo vale sia quando leggo commenti e recensioni​ di lettori o blogger o giornalisti, sia quando mi arrivano messaggi privati o attraverso i social.​

5. Il tuo lavoro di giornalista per La Nazione ti dà un input sulla scrittura di thriller? Se sì spiegaci meglio.
Come giornalista, per un certo periodo mi sono occupato anche di cronaca nera e giudiziaria. Per cui ero quello che frequenta​ questure, caserme, tribunali e studi legali. Sicuramente è stata un’esperienza importante per me, per il modo in cui mi ha​ messo in contatto con un mondo parallelo al mio, che sembra distante anni luce e che invece ti scorre costantemente attorno.​ A parte questo, il giornale per me è sempre stato una palestra di scrittura fondamentale.​ ​

6. Ci sono altri nuovi progetti editoriali cui stai lavorando ? Se sì ci puoi anticipare qualcosa?
Di progetti ce ne sono molti, compreso un nuovo personaggio pensato per una possibile serie di storie, tra giallo e noir. Un​ investigatore privato. Ma sono solo progetti, per il momento, e non hanno ancora una forma abbastanza definita per parlarne​ apertamente. Ma credo proprio che là, in mezzo a tutti quegli appunti disordinati, tra note sul cellulare e taccuini​ scarabocchiati, ci sia già in qualche modo il mio prossimo romanzo.​

mercoledì 12 gennaio 2022

La bellissima storia di "Ovunque tu andrai, so che ritornerai" della scrittrice Angela De Tommaso

Descrizione
Esiste l'amore eterno? Può sussistere solo amicizia fra uomo e donna? Una relazione amicale può trasformarsi in amore? La crisi del nucleo fondante della società, la famiglia, è irreversibile? Il futuro dei giovani è nel ritorno ai borghi natii o è predestinato ad inseguire l'accelerazione della globalizzazione e della digitalizzazione della società? "Ovunque tu andrai so che ritornerai", fra l'attesa di una nuova estate e una nuova sessione d'esami universitari, è ricco di riferimenti di comune attualità, inglobati nel nostro vivere freneticamente il quotidiano: dalla messaggistica che ci rende sempre connessi con tutti e sconnessi con noi stessi alla musica - veri e propri tormentoni farciti di neologismi - sparata "a palla" da device di ultima generazione; dalla ricerca della movida notturna e del locale o della compagnia da scegliere alla segmentazione sociale fra friendzone ed eterna morada di Saramago memoria...

La trama. 

La protagonista, Veronica è una ragazza timida e sensibile, vive a Ginosa un piccolo borgo della Puglia in provincia di Taranto. E’ solare e ama la vita, anche se è resa difficile da un complicato rapporto con la madre dovuto a un terribile passato che condiziona la sua esistenza e quella di sua figlia. Ha un ragazzo di nome Cristian del quale è follemente innamorata e un caro amico di nome Gabriele. La vita presto la metterà a dura prova e si ritroverà a superare mille ostacoli. Il suo unico grande amore si rivelerà una delusione, ma nonostante tutto lei non riuscirà mai a dimenticarlo. La sua amicizia con Gabriele, lunga quasi dieci anni, inizierà a vacillare. Sarà in grado Veronica di chiudere con il passato e aprire le porte a una nuova vita che mai si sarebbe immaginata? Riuscirà a risolvere i problemi con sua madre o il loro rapporto si complicherà ulteriormente? Un periodo di grandi cambiamenti attende la giovane protagonista di “Ovunque tu andrai, so che ritornerai” che tra amicizie, amori, tradimenti, gioie e delusioni, conoscerà una nuova sé stessa. Un’amara scoperta sta per arrivare nella sua vita, mentre un’altra la sconvolgerà così tanto, da dover cambiare tutti i sui suoi piani futuri.

L'autrice
 
Angela De Tommaso, del 1987, vive in un piccolo paese della Puglia, Ginosa (TA).
La passione per la scrittura arriva all’improvviso, con un computer davanti in cui inizia a descrivere emozioni e sensazioni, sogni e realtà dei giovani, il tutto amalgamato alle problematiche che attanagliano le nostre vite come il razzismo, il bullismo, il rapporto tra i genitori e figli, amicizie pericolose, amori turbolenti, missioni di pace e tanto altro ancora. Da piccola, quando non riusciva ad addormentarsi, la sorella le raccontava fiabe di cui doveva inventare il lieto fine; così, immaginando di essere una principessa e di essere salvata da un principe, pian piano si  addormentava. Col tempo quelle fiabe si sono trasformate in racconti più realistici che, crescendo, ha deciso di mettere per iscritto; è nato così il suo primo romanzo, “Quell’anno a Parigi”.
Nei suoi romanzi usa un linguaggio fresco e giovanile, facilmente comprensibile. Con il suo secondo lavoro, “Ovunque tu andrai…”, si è classificata terza nella categoria “Narrativa Edita” del premio letterario “Rita Scarcella Blasi”, tenutosi a Taranto nel 2013.

domenica 9 gennaio 2022

Premio Letterario Città di Lugnano - 2022


 

2022: I SOPRAVVISSUTI (film 1973) è una coincidenza o premeditato?


La trama del film 
Anno 2022: la Terra è devastata dall'inquinamento e dalla sovrappopolazione. L'ambiente naturale non esiste quasi più e il clima è torrido. Le stagioni si sono ridotte a una perenne estate con oltre 30 °C di temperatura. New York è un formicaio di 40 milioni di abitanti pressati in fatiscenti condomini, il dominio tecnologico e il consumismo sono tramontati perché gli oggetti che hanno prodotto stanno cadendo a pezzi, per mancanza di ricambi; manca spesso la corrente elettrica; cibo e acqua sono razionati.
I poveri vivono dentro automobili e dormono sulle scale dei palazzi. Un prete fa beneficenza alla povera gente mettendo loro a disposizione uno spazio dove dormire per terra in chiesa. Nei quartieri ricchi la situazione è migliore, c'è l'aria condizionata, l'acqua corrente, la televisione a circuito chiuso, un maggiordomo di palazzo. Le donne più giovani e belle fanno parte della "dotazione" dell'appartamento. Solo i benestanti possono permettersi una spesa di cibo normale come un gambo di sedano, qualche mela, un pomodoro, mentre la carne, molto rara, è venduta a prezzi proibitivi.
Proprio il cibo è il problema maggiore dell'umanità. L'unica risorsa diffusa rimasta è il Soylent, gallette nutritive di vari colori. La pubblicità afferma che il plancton è la materia prima del Soylent Green, l'ultimo prodotto della ditta Soylent, destinato a diventare il principale alimento della popolazione con l'inaridirsi della terra. Allo scopo di alleviare il problema della sovrappopolazione il governo ha da tempo legalizzato il suicidio assistito: a questo scopo sono stati creati i Templi, luoghi dove la gente può recarsi a morire in un ambiente confortevole.
Thorn è un poliziotto non integerrimo ma dedito al suo lavoro. Vive con l'anziano Solomon Roth (Sol), uno specialista nelle ricerche in biblioteche e archivi. Sol vive nel quartiere povero ed è abbastanza vecchio da ricordare com'era il mondo prima che l'inquinamento lo devastasse.
Un giorno a Thorn viene assegnato il caso dell'omicidio di William Simonson, un facoltoso membro del consiglio di amministrazione della Soylent. Durante l'ispezione della scena dell'assassinio, Thorn si preoccupa soprattutto di saccheggiare la casa della vittima, ma sospetta subito che non si tratti di una rapina. Interroga la guardia del corpo di Simonson, Tab Fielding, e la sua "dotazione", la bella Shirl. Seguendo i due come pista, Thorn si rende conto che Fielding vive in condizioni che sembrano troppo agiate per una semplice guardia del corpo, e Shirl - di cui egli approfitta fisicamente - gli confessa che Simonson era gravemente depresso e si era andato a confessare in chiesa più volte.
Ben presto si accorge che qualcuno dell'ufficio del governatore sta facendo pressioni sul suo caposezione per insabbiare il caso e, quando quest'ultimo rifiuta di chiudere le indagini, un sicario, durante un tumulto, tenta di ucciderlo, ma senza successo, poiché il killer viene schiacciato da una ruspa impiegata per reprimere la rivolta. Thorn si fa allora curare da Shirl, con la quale sta nascendo un sentimento che entrambi sanno essere impossibile, e poi decide di andare da Padre Paul, il parroco cattolico a cui Simonson aveva confessato un oscuro segreto, e tenta di interrogarlo, ma inutilmente. La mattina dopo il prete viene assassinato da Tab Fielding.
Intanto Sol consulta l'Ente Supremo - ciò che resta del sistema giudiziario statunitense - per interpretare due libri trovati da Thorn a casa della vittima: si tratta di un rapporto riservato della Soylent, che parla dell'esaurimento delle riserve mondiali di plancton e pone in dubbio la composizione del Soylent verde. Sconvolto dalla rivelazione, Sol decide di recarsi al Tempio. Thorn lo raggiunge, ma è troppo tardi per opporsi al suicidio del suo amico, che ha bevuto una sostanza che provoca eutanasia nel giro di 15 minuti. Solomon fa in tempo a informarlo della sua scoperta e gli chiede di trovare le prove della truffa della Soylent. Il corpo di Sol viene caricato insieme a tutti gli altri in camion che li trasportano in impianti di smaltimento fuori città.
Thorn si nasconde su un camion che entra in un impianto di smaltimento e, durante l'ispezione, scopre che i cadaveri umani sono la materia di cui è costituito il Soylent verde. Poco dopo Thorn viene scoperto da due uomini e fugge fino all'Ente Supremo, che è però piantonato da alcuni sicari della Soylent capitanati da Tab Fielding. Il poliziotto riesce a raggiungere la chiesa, uccide i sicari, compreso Fielding ma, ferito e agonizzante, non fa altro che rivelare al suo superiore accorso appena in tempo la verità: l'ultima risorsa umana, il Soylent, è fatta con i cadaveri. Thorn viene quindi trasportato fuori dalla chiesa urlando dalla barella alla folla che lo circonda, senza che questi diano l'impressione di capire.

La produzione 
La sceneggiatura venne scritta in base al romanzo Largo! Largo! di Harry Harrison (1966), ambientato nell'anno 1999 con le tematiche della sovrappopolazione mondiale e dell'esaurimento delle scorte alimentari in primo piano. Ad Harrison venne proibita per contratto ogni intrusione di carattere creativo nella stesura del copione, avendo la MGM acquistato da lui i diritti. Egli discusse dell'adattamento del suo romanzo nel libro Omni's Screen Flights/Screen Fantasies (1984), dichiarandosi soddisfatto a metà del lavoro svolto dagli sceneggiatori di Hollywood.
Nel romanzo si fa riferimento alle "bistecche soylent", ma non viene mai nominato il "Soylent verde", le gallette alimentari che si vedono nel film.
Questo fu il 101º e ultimo film di Edward G. Robinson; l'attore morì di cancro 12 giorni dopo la fine delle riprese, il 26 gennaio 1973. Heston affermò che nessuno era a conoscenza della malattia di Robinson durante la lavorazione della pellicola, ma che egli venne a sapere che l'anziano attore fu portato via a braccia dopo aver girato la scena della morte del personaggio di Sol Roth, in quanto troppo debole per alzarsi da solo. Robinson aveva già lavorato in precedenza con Heston nel kolossal I dieci comandamenti (1956) e durante le prove per il trucco del film Il pianeta delle scimmie (1968). La scena della morte di Sol Roth contiene musica sinfonica diretta da Gerald Fried e consiste di brani tratti dalla Sinfonia n. 6 (Patetica) di Čajkovskij, dalla Sinfonia n. 6 (Pastorale) di Beethoven, e dal Peer Gynt (Il mattino e La morte di Åse) di Grieg.


mercoledì 5 gennaio 2022

Il thriller "Secondo cerchio" dello scrittore Roberto Saladino

Sinossi

Sabine e Samantha sono fidanzate da due anni; hanno una vita scandita dal lavoro e da cene in compagnia dei loro amici, Adriana e Mario, coppia esemplare, e Patrick, allegro dongiovanni. Tutto all’apparenza sembra perfetto. Ma quando Patrick le accompagna per la prima volta in un club privé, le due ragazze scoprono un mondo nuovo, arrivando a chiedersi quali siano i loro più intimi desideri. È in questo luogo di piaceri che si nasconde il pericolo. Un serial killer prende di mira le due ragazze, lasciando dietro di sé una scia di sangue. Nella ricerca del loro aguzzino, Sabine e Samantha affronteranno misteri del passato e omicidi irrisolti, trovandosi pian piano al centro dell’orrore.

L'autore 
ROBERTO SALADINO, classe 1981. Nato a Bolzano, città dove tuttora vive, è diplomato in elettronica e telecomunicazioni. Sposato e padre di due figli, appassionato di cinema, musica e cucina. Secondo cerchio è la sua seconda esperienza con la scrittura, dopo L’altra parte di me (2015).

sabato 1 gennaio 2022

L'estratto del libro "Blu perfetto" di Milena Rega

LA TRAMA
Un romanzo per riflettere sull’Italia di oggi. La speranza di un futuro roseo. Questi sono gli ingredienti che hanno portato l’autrice nel suo immaginario ad una società migliore e quasi perfetta. L’italia, in questo futuro piuttosto remoto, ha ritrovato finalmente il suo equilibrio e soprattutto la sua indipendenza economica che porta la Nazione ad essere uno stato ricco e fiorente. Claudio Samori, il ministro più amato e sostenuto dal popolo italiano ma anche il più odiato dagli avversari politici, si ritroverà coinvolto, assieme all’affezionata sorella Delisa, in una vicenda straordinaria dove la realtà supera la fantasia.

L'ESTRATTO DEL LIBRO


L'AUTRICE Milena Rega, nasce a Rimini il 9 maggio 1979, ma da anni vive nella vicina Riccione. Fin da ragazzina coltiva la passione per la letteratura e la scrittura e a sedici anni inizia a scrivere romanzi di genere thriller e noir. A diciotto ha pubblicato il suo romanzo d'esordio: "Le farfalle dorate"(1997), di seguito "Proserpin" (2011) con la casa editrice SNC Edizioni, "Balli di sangue" (2020) con 0111 Edizioni e "Blu perfetto" (2020) con la casa editrice WritersEditor.

IL ROMANZO TERRA NOSTRA È TRA I 200 LIBRI PIÙ BELLI D'ITALIA

Il romanzo Terra Nostra del giovane scrittore Amato Salvatore Campolo è stato selezionato al Concorso Letterario Tre Colori 2022 entrando n...