domenica 5 dicembre 2021

Diabolik a Milano: atmosfere anni Sessanta per le riprese a due passi dal Duomo

DAL 16 DICEMBRE AL CINEMA.

Sembra una Milano piombata negli anni Sessanta, con le auto d’epoca parcheggiate nelle vie del centro e le Lancia Flavia della polizia che sfrecciano per le strade. In questi giorni all’incrocio fra via Santa Marta, via del Bollo, via Santa Maria Fulcorina è stato allestito il set per girare il secondo film di Diabolik dei Manetti Bros: il primo uscirà nelle sale il 16 dicembre, ma sono già iniziate le riprese per il sequel. Anche il sindaco Beppe Sala non ha resistito al fascino delle auto della polizia di Clerville parcheggiate in centro e ha condiviso la foto su Instagram scrivendo: “Occhi aperti, c’è Diabolik in giro (quanto mi piaceva leggerlo!)”. La Jaguar E-Type spyder del 1963 e le altre auto d’epoca sono arrivate a Milano qualche giorno fa, trasportate su una bisarca. 

Scopri il cast completo di Diabolik e il trailer ufficiale del film:
- Luca Marinelli è Diabolik. L'attore ha già vinto molti riconoscimenti, tra cui il David di Donatello per il miglior attore non protagonista per “Lo chiamavano Jeeg Robot” e la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile per “Martin Eden”.
- Eva Kant è interpretata da Miriam Leone. L'attrice ha vinto la 69esima edizione di Miss Italia, nel 2008. Miriam Leone ha recitato, tra gli altri, nelle serie televisive “1992”, “1993”, “1994”, “I medici” e nei film “Il testimone invisibile”, “L'amore a domicilio”, “Metti la nonna in freezer” e “Fai bei sogni”.
- Valerio Mastandrea è l'ispettore Ginko. “Ci saranno scene d’azione, che non mi riguardano, ma che saranno spettacolari!” ha anticipato l'attore. 
- George Caron, il viscido pretendente di Eva Kant, è interpretato da Alessandro Roia.
- Serena Rossi è Elisabeth Gay, compagna di Diabolik prima dell'arrivo di Eva Kant. 
- Il Direttore dell'Hotel è interpretato da Roberto Citran.
La Signora Morel è interpretata da Claudia Gerini.

Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia: di cosa parla il fumetto di Zerocalcare

La trama

La condizione dei carcerati di Rebibbia durante la prima ondata della pandemia, l'importanza della sanità territoriale, la cancel culture, la condizione degli ezidi in Iraq: questi sono i temi principali trattati nei racconti che compongono questo nuovo e particolarmente atteso graphic novel, un libro dalle forte tinte sociali. 
A chiusura, un piccolo excursus personale in cui Zerocalcare racconta il suo ultimo anno e come ha percepito tutto questo mentre si apprestava a scrivere Strappare lungo i bordi, la sua prima serie animata, nonché la più vista su Netflix in questo momento.




L'intervista: il successo della scrittrice e regista siciliana Valentina Gebbia, con la serie TV "Mangiaracina Investigazioni"

1. Un benvenuto a Valentina Gebbia su Gialli e Neri. Ti ringraziamo per la tua disponibilità e iniziamo subito con la prima domanda. Com’è nata l’idea della serie TV "Mangiaracina Investigazioni"?
Realizzare la serie TV “Mangiaracina Investigazioni” è stato il compiersi di un sogno iniziato venticinque anni fa, quando ho dato una svolta radicale alla mia vita e ho scritto il mio primo romanzo, “A qualcuno piace il caldo”, del quale ho pagato le spese di pubblicazione contro il parere di tutti, e che, però, mi ha aperto una nuova strada, quella che mi urgeva dentro da quando ero bambina: essere una scrittrice. Ho inventato la stramba famiglia Mangiaracina che s’improvvisa investigatrice per cause di forza maggiore e da lì non mi sono più fermata, pubblicando il resto della serie e numerosi altri romanzi e racconti in antologie prestigiose, anche con editori di fama internazionale. Un mio libro sugli sbarchi di migranti a Linosa, “Metà bianchi metà neri” è stato adottato come libro di testo in Germania nel corso di italiano alla Dante Alighieri e incontrare i lettori tedeschi che ripetevano le mie parole in un italiano carico di rispetto e attenzione, è uno dei ricordi più belli che custodisco della mia vita da autrice.

Come ti sei avvicinata nel mondo del cinema? Quali sono state le tue prime produzioni cinematografiche prima del successo internazionale su Amazon Prime Video?

Tutti hanno sempre detto che la mia fosse una scrittura “cinematografica”, perché il lettore riusciva a “vedere” e non solo a leggere tutto quello che raccontavo e, in effetti, il cinema è sempre stato l’amore della mia vita e così, ho cominciato a coltivare un altro sogno, quello di trasformare i miei romanzi, i miei scritti, in film. Ho studiato regia, visto che mi sono abituata spesso a fare da sola, e ho cominciato con cortometraggi e documentari, anche premiati, poi il lungometraggio “Erba Celeste” sull’uso terapeutico della cannabis che ha girato il mondo, premiato anche in Brasile, poi “Chi ha paura di Giuliano?” sulle rivelazioni sconvolgenti che riguardano il famoso bandito Salvatore Giuliano e infine “Mangiaracina Investigazioni”, quattro puntate di giallo in salsa palermitana, suspense e divertimento, temi importanti e una Palermo bellissima.

Ti aspettavi questo successo? 
Mi emoziona molto ricevere commenti e plausi da tutte le parti del mondo, sembra impossibile e invece sta accadendo davvero. Amazon Prime Video è una delle piattaforme più viste e importanti del pianeta e ritrovarmi ai primi posti nei motori di ricerca, fa venire la pelle d’oca. Non mi è stato mai regalato nulla, tutto è frutto di enormi sacrifici e di una testa così caparbia che più non si può. I costi, in termini di tempo, speranze deluse, porte in faccia, scherno, tradimenti, ingiustizie, sono stati tanti e davvero ingenti, ma sono abituata a chiamare i problemi “opportunità” e mi alleno ogni giorno a perdonare e sorridere alla vita, il bicchiere sempre mezzo pieno e la fiducia in aiuti invisibili pronti a mettere a posto le cose.

Chi sono gli attori di "Mangiaracina Investigazioni"?

Mangiaracina Investigazioni è anche l’occasione di dare spazio a professionalità e attori siciliani di valore, che non hanno ancora avuto l’opportunità di una vera ribalta nazionale o internazionale, come il bravissimo Massimo Marotta che interpreta Terio Mangiaracina, la sorella Fana interpretata da una meravigliosa Sabrina Lembo, l’affascinante Anna Attademo o la splendida Miriam Taze, o il divertente Salvo Ficano nei panni di un parcheggiatore che tutti gli spettatori amano. Ma i nomi sono tanti e vi conviene guardare la Serie, per non perderveli.

Come sei riuscita a realizzare il tuo sogno? Quali sono state le maggiori difficoltà?
Abbiamo lavorato con un piccolo budget, con il contributo del Comune di Palermo e usando il mio premio alla sceneggiatura ottenuto dal MIBAC. Il resto, qualche sponsor, qualche gratuità e tanto impegno personale, di ogni tipo. Con i sogni è così, non bisogna arrendersi mai. Ci sono voluti quasi cinque anni e, quando pensavo di aver superato gli scogli più alti, ultimando la lavorazione, mi sono resa conto che il vero ostacolo era la distribuzione. Pensavo di poter contare sulla RAI, visto che avevo vinto un bando con la Sicilia Film Commission e la RAI, ma qual bando - vedi che destino - era stato disatteso e così ho cominciato a bussare a tante di quelle porte da sbucciarmi le nocche delle mani, finché non ho trovato un distributore collegato a Prime Video e abbiamo tentato anche lì, pieni di speranza. Siamo stati fortunati.

Cosa ti aspetti per il futuro? Ci sarà la seconda stagione della serie TV?

Adesso tutti mi chiedono della seconda stagione e io ho solo una risposta: cerco produttori che investano, anche la stessa Prime Video per esempio, o finanziatori che s’innamorino della famiglia Mangiaracina. Con i libri è accaduto così: la casa editrice E/O ha letto il primo libro e si è appassionata alle vicende dei Mangiaracina, così mi hanno pubblicato tre dei cinque libri finora darti alle stampe. Cerco finanziatori in Italia ma anche negli Stati Uniti, visto che lì la serie piace. Di sicuro, non posso più andare avanti da sola. Per questo, invito tutti a fare passaparola, a parlarne, parlarne il più possibile. E’ l’unica cosa che conta per le realtà indipendenti come la nostra.


7 dicembre 2021
La redazione "Gialli e Neri"

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