Introduzione
"Ho sempre pensato che la scrittura fosse uno dei modi più facili per esternare determinate sensazioni. Tutto ciò che non sono mai riuscito a trattare nella vita, infatti, si è meravigliosamente materializzato su carta, al punto da sembrare quasi reale. A tratti tangibile, in determinati casi. Iricordi, l'attualità e la quotidianità, poi, hanno fatto tutto il resto. Grazie a loro, e a un differente sguardo sul mondo che ci circonda, sono riuscito diverse volte a carpire situazioni che prima passavano inosservate e a costruire storie che mai avrei immaginato. A questa più ampia considerazione, si collega un altro fattore determinante per i miei scritti: l'horror. La domanda che spesso mi viene fatta è: Perché scrivere un libro un horror e non di un altro genere? La risposta è più che mai semplice. Ho sempre considerato il genere horror come il mezzo migliore per descrivere la nostra esistenza. Una sorta di metafora perfetta che non solo ci traspone un determinato aspetto in un mondo particolare, ma ci impone una riflessione più ampia su ciò che ci circonda. A tal proposito, il quesito che mi pongo sempre quando scrivo (o leggo) qualcosa in merito è: Chi sono realmente i mostri che vengono rappresentati? In sintesi, l'horror ha il merito di raccontare lo scorrere del tempo e renderlo, contemporaneamente, attuale tramite l'utilizzo di figure al di là di ogni immaginazione. Bolidi è la mia prima raccolta di racconti. Un qualcosa di molto personale, che si compone di un lavoro cominciato circa otto anni fa e concretizzato nel 2020 con la pubblicazione dei mie primi due romanzi (Far from Dead e Chi non terrorizza si ammala di terrore). Al suo interno sono presenti diverse storie, nate ed evolute negli anni. Alcune di queste sono diventate dei romanzi (La ridente cittadina ha ispirato Chi non terrorizza si ammala di terrore), altre lo stanno per diventare.Altre ancora, magari, prenderanno in seguito strade differenti e rimarranno ancorate alla loro natura originaria. Sicuramente, ognuna di loro ha lasciato un segno indelebile nel mio percorso attraverso i personaggi e i luoghi descritti. Bolidi, inoltre, è un omaggio. Un omaggio a colui che più di tutti mi ha ispirato e che ha allietato diverse giornate sin dalla mia adolescenza: Stephen King. Il nome della raccolta non è casuale, ma riprende uno dei più grandi lavori dello scrittore di Portland. In Misery, difatti, Bolidi è il nome del romanzo che ha dato avvio alle disavventure del protagonista. Lo scrittore, preso dall'euforia (e dall'alcol) per aver terminato quello che considera un capolavoro,perde il controllo della sua auto e si ritrova tra le grinfie della sua fan numero uno, come ama definirsi fin da subito. Proprio per questo motivo, la raccolta di racconti assume un sapore del tutto particolare. Cha apre le porte a un nuovo esperimento letterario e mi proietta verso un differente percorso che ho, finalmente, deciso di approfondire dopo diverso tempo. Nella speranza che chi ha deciso di intraprendere questo viaggio assieme a me gradisca quanto creato, auguro buona lettura e buon divertimento con i dieci racconti presenti all’interno di questo libro.
Alessandro Falanga
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