I° Capitolo - L’omicidio di Corsico
Filippo Gullì, detto “Pino” classe ‘58, era figlio di un artista calabrese, Pino ricopre il ruolo di Brigadiere presso la caserma dei carabinieri di Buccinasco. Un tipo serio nel suo lavoro ma nello stesso tempo un simpaticone. Siamo alla fine degli anni ‘90, abitava in un appartamento a Settimo Milanese con la moglie Concettina e la figlia Marta. Era in servizio da moltissimi anni ormai nella caserma dei carabinieri di Piazza Libertà 1. Sì, proprio a Buccinasco, una delle città con il più alto numeri di calabresi emigrati negli anni ’80 in cerca di lavoro, la maggior parte tutti originari di Platì e della Locride.
Ma
torniamo alla caserma, era un manufatto confiscato alla mafia che fu convertita
appositamente per dare un segnale forte contro la criminalità. La
mattina del 5 aprile del 1998 arrivò una chiamata dal reparto della scientifica
per una segnalazione di un omicidio nei pressi di Corsico, cittadina poco
distante dalla caserma.
– Brigadiere un omicidio c’è stato – riferì l’appuntato Romano
– Dove?! –
– A Corsico, in via Leonardo Da Vinci, vicino il campo sportivo dovrebbe essere… –
– Sì, sì… Baldo dai muoviti che dobbiamo uscire! – esclamò
– Sì, Brigadiere –
– A Corsico dobbiamo andare –
L’appuntato prese subito l’auto di servizio, una alfa 147, che all’epoca era una delle auto più “potenti” delle forze dell’ordine, premette l’acceleratore e sfrecciò come un razzo verso la destinazione e dopo una decina di minuti arrivarono a Corsico, sul luogo dell’omicidio.
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Autore: Amato Salvatore Campolo
Titolo: Omicidio nel milanese, le indagini del Brigadiere Gullì
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