SINOSSI
La vita è un’altalena di emozioni, ti fa volare in alto, nel cielo della gioia, e sprofondare negli abissi del dolore.
Laura è una donna di quarant’anni, profondamente innamorata della sua famiglia, del suo lavoro, della sua città, della sua vita, ma all’improvviso si ritrova a fare i conti con una forma di leucemia fulminante che la costringe in un letto d’ospedale, lontana dai suoi affetti più cari, e, soprattutto, dalla sua più grande ragione di vita, sua figlia Sara.
Quando la donna si rende conto di essere arrivata troppo tardi all’appuntamento con il destino e di aver perso la sua battaglia contro il cancro, non riesce a smettere di pensare a sua figlia. Si perderà i suoi anni migliori, quelli che le regaleranno le emozioni più intense, ma anche i dolori più grandi, quelli che le insegneranno ad affrontare le delusioni e diventare più forte, quelli che la vedranno raggiungere i suoi piccoli grandi traguardi e realizzare i suoi sogni.
Per questo Laura decide di camminare a cuore scalzo nella vita di Sara, per lasciarle in eredità qualcosa che nessuno potrà mai cancellare: il suo tempo.
Prima che quel male incurabile, dopo averle rubato l’anima, le rubi anche le forze, decide di scrivere a Sara una lunga lettera e chiede a suo marito di consegnargliela il giorno del suo diciottesimo compleanno: sarà quello il suo regalo speciale.
Laura regala a Sara i suoi giorni, le sue notti, i suoi“risvegli”, i suoi pensieri, le sue emozioni, i suoi sogni, i suoi ricordi, i suoi battiti, provando a incidere su quella lettera tutto ciò che avrebbe potuto dirle se avesse avuto la possibilità di vederla crescere e accompagnare i suoi passi lungo le infinite strade della vita. Così, se un giorno Sara dovesse aver bisogno di risposte, potrà cercarle tra quelle pagine, che avranno il profumo del suo infinito e incondizionato amore per lei. Ma ciò che Laura desidera insegnare davvero a sua figlia è che il primo amore, quello più difficile e complicato, ma così potente da spalancare le porte della libertà, è l'amore per se stessi e che la vera risposta a qualsiasi domanda si può trovare solo infondo al cuore; il suo desiderio è soltanto quello di aiutarla a non aver paura di leggerci dentro!
BIOGRAFIA DELL'AUTRICE. Silvia De Lorenzis nasce a Galatina, il 29 Settembre del 1981. Consegue la Laurea Triennale in Servizio Sociale, la Laurea Magistrale in Progettazione e Gestione delle Politiche e dei Servizi Sociali e un Master in Valutazione delle politiche e dei servizi sociali, presso l’Università del Salento. Lavora come Assistente Sociale sia presso l’Ufficio di Piano del Comune di Martano (LE) che presso il Comune di Soleto (LE). Adora il suo lavoro e lo svolge con passione ed entusiasmo. Fin da bambina ha avuto una irrefrenabile bisogno di abbracciare una penna e intingere i suoi pensieri su un “pezzo di carta”. Nel 2015 e nel 2016 ha collaborato con la rivista letteraria “La Fornace”. Attualmente amministra la pagina facebook “La Voce dell’Anima”, all’interno della quale condivide riflessioni, pensieri e poesie. Il suo primo libro, “In equilibrio sui bordi dell’anima”, edito dalla casa editrice Kimerik, è stato pubblicato il 5 Dicembre 2018 ed ha vinto il premio della critica “Bruno Epifani” all’interno del concorso letterario Premio Vitruvio 2019. Il suo primo racconto, “Ritorno alle origini”, contenuto nella raccolta letteraria “Puglia Quante Storie 2”, edito dalla casa editrice “I libri di Icaro”, si è classificato tra i tre finalisti all’interno dell’omonimo concorso letterario. Il suo secondo racconto “Il Rumore del silenzio”, contenuto nella raccolta letteraria “Puglia Qunate Storie 3” si è classificato tra i dieci finalisti all’interno dell’omonimo concorso letterario ancora in corso. Il primo romanzo “Il cuore è il mio bagaglio a mano”, edito dalla casa editrice Kimerik nel mese di maggio 2021, si è classificato al primo posto nella categoria libri editi del Premio Letterario Nazionale Città di Taranto 2021, ha guadagnato un diploma d’onore al Premio Letterario Milano International 2021 e un diploma d’onore con encomio di merito al Premio Letterario Internazionale Michelangelo Buonarroti e si è classificato tra i finalisti del Premio Letterario Nabokopv 2021.
Scrivere, per Silvia è “respirare la vita, assaporare emozioni, toccare pensieri, vedere nuovi orizzonti, sentire nell’anima il profumo della libertà”.
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