martedì 9 novembre 2021

L'estratto di "Omicidio nel milanese" di Amato Salvatore Campolo


I° Capitolo - L’omicidio di Corsico
Filippo Gullì, detto “Pino” classe ‘58, era figlio di un artista calabrese, Pino ricopre il ruolo di Brigadiere presso la caserma dei carabinieri di Buccinasco. Un tipo serio nel suo lavoro ma nello stesso tempo un simpaticone. Siamo alla fine degli anni ‘90, abitava in un appartamento a Settimo Milanese con la moglie Concettina e la figlia Marta. Era in servizio da moltissimi anni ormai nella caserma dei carabinieri di Piazza Libertà 1. Sì, proprio a Buccinasco, una delle città con il più alto numeri di calabresi emigrati negli anni ’80 in cerca di lavoro, la maggior parte tutti originari di Platì e della Locride. 
le indagini del Brigadiere Gullì
Ma torniamo alla caserma, era un manufatto confiscato alla mafia che fu convertita appositamente per dare un segnale forte contro la criminalità. La mattina del 5 aprile del 1998 arrivò una chiamata dal reparto della scientifica per una segnalazione di un omicidio nei pressi di Corsico, cittadina poco distante dalla caserma.

Brigadiere un omicidio c’è stato – riferì l’appuntato Romano

Dove?! –

A Corsico, in via Leonardo Da Vinci, vicino il campo sportivo dovrebbe essere… –

Sì, sì… Baldo dai muoviti che dobbiamo uscire! – esclamò

Sì, Brigadiere –

A Corsico dobbiamo andare –

L’appuntato prese subito l’auto di servizio, una alfa 147, che all’epoca era una delle auto più “potenti” delle forze dell’ordine, premette l’acceleratore e sfrecciò come un razzo verso la destinazione e dopo una decina di minuti arrivarono a Corsico, sul luogo dell’omicidio.

***
Autore: Amato Salvatore Campolo 
Titolo: Omicidio nel milanese, le indagini del Brigadiere Gullì 
Prezzo: € 0,99 

L' estratto di Bolidi


Introduzione 
"Ho sempre pensato che la scrittura fosse uno dei modi più facili  per esternare determinate sensazioni. Tutto ciò che non sono mai riuscito a trattare nella vita, infatti, si è meravigliosamente materializzato su carta, al punto da sembrare quasi reale.  A tratti tangibile, in determinati casi. Iricordi, l'attualità e la quotidianità, poi, hanno fatto tutto il resto. Grazie a loro, e a un differente sguardo sul mondo che ci circonda, sono riuscito diverse volte a carpire situazioni che prima passavano inosservate e a costruire storie che mai avrei immaginato. A questa più ampia considerazione, si collega un altro fattore determinante per i miei scritti: l'horror. La domanda che spesso mi viene fatta è: Perché scrivere un libro un horror e non di un altro genere? La risposta è più che mai semplice. Ho sempre considerato il genere horror come il mezzo migliore per descrivere la nostra esistenza. Una sorta di metafora perfetta che non solo ci traspone un determinato aspetto in un mondo particolare, ma ci impone una riflessione più ampia su ciò che ci circonda. A tal proposito, il quesito che mi pongo sempre quando scrivo (o leggo) qualcosa in merito è:  Chi sono realmente i mostri che vengono rappresentati?  In sintesi, l'horror ha il merito di raccontare lo scorrere del tempo e renderlo, contemporaneamente, attuale tramite l'utilizzo di figure al di là di ogni immaginazione. Bolidi è la mia prima raccolta di racconti. Un qualcosa di molto personale, che si compone di un lavoro cominciato circa otto anni fa e concretizzato nel 2020 con la pubblicazione dei mie primi due romanzi (Far from Dead e Chi non terrorizza si ammala di terrore). Al suo interno sono presenti diverse storie,  nate ed evolute negli anni. Alcune di queste sono diventate dei romanzi (La ridente cittadina ha ispirato Chi non terrorizza si ammala di terrore), altre lo stanno per diventare.Altre ancora, magari, prenderanno in seguito strade differenti e rimarranno ancorate alla loro natura originaria. Sicuramente, ognuna di loro ha lasciato un segno indelebile nel mio percorso attraverso i personaggi e i luoghi descritti. Bolidi, inoltre, è un omaggio. Un omaggio a colui che più di tutti mi ha ispirato e che ha allietato diverse giornate sin dalla mia adolescenza: Stephen King. Il nome della raccolta non è casuale, ma riprende uno dei più grandi lavori dello scrittore di Portland. In Misery, difatti, Bolidi è il nome del romanzo che ha dato avvio alle disavventure del protagonista. Lo scrittore, preso dall'euforia (e dall'alcol) per aver terminato quello che considera un capolavoro,perde il controllo della sua auto e si ritrova tra le grinfie della sua fan numero uno, come ama definirsi fin da subito. Proprio per questo motivo, la raccolta di racconti assume un sapore del tutto particolare. Cha apre le porte a un nuovo esperimento letterario e mi proietta verso un differente percorso che ho, finalmente, deciso di approfondire dopo diverso tempo. Nella speranza che chi ha deciso di intraprendere questo viaggio assieme a me gradisca quanto creato, auguro buona lettura e buon divertimento con i dieci racconti presenti all’interno di questo libro.
 
Alessandro Falanga

Nerina Elena debutta col suo primo romanzo: "Le sirene di Sakhalin"

La trama

Venezia 22 marzo 200­7, il misterioso omi­cidio di un cittadino russo dentro il Mu­seo di Palazzo Grassi getta la città lag­unare nel caos. Ai piedi di Ulisse e le sirene, il meravigli­oso dipinto di Picas­so, viene ritrovato il corpo martoriato di un cittadino russ­o, Vladimir Ivanov. Due giorni dopo, a Parigi, la giornalista Juliette Fruchard si presenta davanti al prestigioso premio Pulitzer Michel La­urent, chiedendo di lavorare per la sua rivista. Il direttore decide di conceder­le un'opportunità e la spedisce a Venezia con il primo volo, affidandole proprio il "delicato" servi­zio giornalistico su­ll’omicidio nel muse­o. Ricostruire i fatti si rivela fin da sub­ito impresa ardua ma Juliette può contare sul suo intuito, sul suo talento, ma anche sull'amicizia con il rude e intriga­nte ispettore di pol­izia Bruno Capisaldi. Proprio quest'ultimo le permetterà di tr­ovarsi faccia a facc­ia con i pericolosi personaggi che fanno da sfondo alla vice­nda e a degli oscuri e mistici segreti. Possibile che la rea­ltà abbia risvolti più profondi di quelli percepibili dai ci­nque sensi? E che per sbrogliare questa intrigata matassa Ju­liette debba partire per l'isola di Sakh­alin per riconoscere, e capire, il canto delle sirene? E, in tutto questo, chi sarà capace di rubare il suo cuore tra l'­elegante e narcisista Michel e il bell'i­spettore di polizia? 

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Redazione Gialli&Neri

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