Esplora il blog

venerdì 3 dicembre 2021

Il noir a fumetti: "Milano Criminale" di Luigi Formola, Paolo Roversi e Boris Squarcio


Trama
Via Osoppo, Milano, 27 febbraio 1958. Una banda di rapinatori, i sette uomini d'oro, assalta un furgone portavalori della Banca Popolare in una sequenza degna di Hollywood. I giornali titolano "La rapina del secolo": nessuno sparo, nessun ferito e seicento milioni di lire rubati in pochi minuti. Il Commissario Nicolosi, già leggenda nella lotta al crimine della vecchia ligera, intuisce da subito che dietro il colpo c’è un nome noto della Mala: Umberto Carminati. Con una caccia all'uomo senza sosta, ha inizio l'epopea criminale degli anni Sessanta e Settanta, caratterizzata da atmosfere noir e dai leggendari protagonisti di una Milano da film. «Anche Milano ha avuto i suoi eroi criminali.
Erano gli anni del boom economico, dell'uomo sulla Luna, delle grandi passioni politiche e loro rapinavano le banche, assaltavano i furgoni portavalori e sfidavano la polizia in sparatorie a volto scoperto. Amavano i soldi e la bella vita, avevano le donne più affascinanti, bevevano champagne e indossavano abiti firmati. Volevano conquistare la città, e l'hanno presa con la forza.»

«Anche Milano ha avuto i suoi eroi criminali. Erano gli anni del boom economico, dell'uomo sulla Luna, delle grandi passioni politiche e loro rapinavano le banche, assaltavano i furgoni portavalori e sfidavano la polizia in sparatorie a volto scoperto. Amavano i soldi e la bella vita, avevano le donne più affascinanti, bevevano champagne e indossavano abiti firmati. Volevano conquistare la città, e l'hanno presa con la forza.»
 Paolo Roversi

Autori:
Formola Luigi
Roversi Paolo
Squarcio Boris


Un estratto di Terra Nostra, il romanzo di Amato Salvatore Campolo

Capitolo 38. La vendetta di Don Vincenzo
" La sera della vigilia di Capodanno, Marco si stava recando in auto verso casa del Maresciallo per passarla a prendere. Aveva già organizzato tutto da settimane, sarebbe stata una serata indimenticabile. Parcheggiò e scese per andare a suonare al citofono, lei aprì immediatamente la porta come se fosse pronta già da ore e lo stesse aspettando. Aveva un tubino rosso e un trucco leggero. – Buonasera. – disse sorridendo. – Buonasera, siamo pronti? – – Certamente! – I due salirono in macchina e Marco guidò per qualche km. Jessica continuava a cambiare stazione radio, cercando una canzone da ascoltare, ma alla fine si arrese e lasciò M2O. – Siamo arrivati. – disse il ragazzo spegnendo il motore. – Mi hai portato in pizzeria! La pizzeria dove siamo stati assieme la prima volta! – esclamò lei con gli occhi che le brillavano di gioia. Entrarono mano nella mano e si sedettero allo stesso tavolo, parlando per tutta la serata di ciò che avevano vissuto insieme da quando si erano conosciuti. 
– Sai, qualche anno fa in questo posto io e una squadra abbiamo arrestato un tale per estorsione! – – Certo che tu non sai proprio startene con le mani in mano, hahaha. – disse Marco accarezzandole il viso. Rimasero seduti fino a orario di chiusura a parlare e a guardarsi negli occhi come due ragazzini innamorati. Purtroppo però, come tutto del resto, anche le cose belle finiscono. Tornarono in auto e Marco l'accese, guidando per un po'. Spense il motore. – Dove siamo? – chiese Jessica. – In un posto tranquillo, e soprattutto lontano da occhi indiscreti… – rispose sorridendole maliziosamente. L'attirò a sé cominciando a baciarla e quella notte di Capodanno fecero l'amore nella sua auto. Poi il veicolo si riaccese e ripartirono verso la casa del Maresciallo. Arrivati al parcheggio scesero e Marco l'accompagnò fino alla porta. – Buonanotte allora. – – Buonanotte, Jessica. – disse lui, dandole un ultimo bacio sulle labbra. Aspetto che lei fosse dentro l'abitazione per tornare alla sua macchina. La strada da lì a casa sua distava una decina di chilometri, non molto quindi... ma sufficientemente lunga... per morire. "